Una manifestazione per dire no ai licenziamenti dei lavoratori e per cercare di risolvere la crisi di Multimedica, struttura ospedaliera privata convenzionata che ha una sede anche a Sesto San Giovanni,che ha deciso di mettere in mobilità oltre 300 dipendenti, di cui ben 131 lavoratori della sede sestese, oltre che di altri 99 delle strutture della stessa società a Limbiate, alla S. Giuseppe, al Polo scientifico e tecnologico e al Centro ambulatoriale di Milano. A Sesto entrerebbero in mobilità 66 infermieri e 65 amministrativi.
Sono stati più di un centinaio i dipendenti del gruppo a protestare davanti alla clinica San Giuseppe di Milano e alla sede di Sesto San Giovanni, in via Milanese. Chiedono alla direzione di ripensare i licenziamenti, e alla Regione di rivedere i tagli annunciati.
Presente tra i lavoratori la vicepresidente del consiglio regionale Sara Valmaggi (Pd): “La mia partecipazione al presidio- afferma Valmaggi- non è solo un atto di solidarietà ma un impegno per tutti i lavoratoti del gruppo Multimedica, che rischiano di veder persi 371 posti di lavoro, di cui 141 precari. La prima necessità è quella di sollecitare nuovamente il governo della Regione e la proprietà a trovare una soluzione alternativa ai licenziamenti annunciati. I processi di revisione della spesa non possono essere usati per ricattare i lavoratori . Per questo auspico che l’assessore Melazzini mantenga l’impegno di incontrare le parti sociali per concertare una soluzione anche con la proprietà. La Regione non può voltare la testa dall’altra parte, adducendo come scusa il fatto che si tratta di aziende private. In realtà si tratta di strutture che hanno goduto di finanziamenti pubblici e come tali devono rispondere agli obblighi previsti, sia per quanto riguarda l’erogazione di prestazioni, sia per quanto riguarda la gestione del personale. A essere tutelati devono essere i lavoratori dei presidi di Multimedica di tutti i territori”. Anche il sindaco di Sesto, Monica Chittò, ha voluto salutare i lavoratori e portare la solidarietà della città.
Al personale sanitario e non di Multimedica (con esclusione di quelli che percepiscono le maxiconsulenze e i manager strapagati senza risultati) la solidarietà della direzione e della redazione del Corriere di Sesto.