“Gli autovelox sulla Milano-Meda a Paderno servono per fare soldi”. Ecco perché

Automobilisti del Nord Milano, sempre più tartassati. Oltre all’autovelox sulla via XX Settembre a Bresso (per le proteste leggi qui), i due occhi elettronici piazzati sulla superstrada Milano-Meda a Paderno Dugnano (uno per ogni senso di marcia) funzionano a pieno ritmo. Ma anche alcuni comuni della Brianza come Cesano Maderno, hanno deciso di piazzare le telecamerine elettroniche sulla stessa strada, non fisse ma mobili. Il pericolo, infatti, è che l’autovelox provinciale faccia troppe multe e i Comuni brianzoli non possano più contare sui loro apparecchi (perché gli automobilisti inizierebbero a rallentare molto prima della postazione dell’autovelox della provincia), per introitare soldini preziosi. La provincia di Milano, che li ha voluti, afferma che sono stati installati per la sicurezza stradale. La gran parte degli automobilisti pensano che invece servano per fare soldi e raddrizzare i conti. C’è un politico che ha la stessa idea dei multati ed ha voluto dimostrarlo. “Sono convinto che la sicurezza stradale con questa faccenda non c’entri proprio un bel niente, perlomeno in alcune circostanze, come appunto la Milano-Meda; per questo motivo ho cominciato a raccogliere qualche prova che smascheri l’intento vessatorio, perlomeno dei Comuni” scrive l’assessore leghista della Provincia di Monza e Brianza, Andrea Monti, e svela quella che secondo lui è la “smoking gun”, la pistola ancora fumante, che fa chiarezza, una volta per tutte, su quale sia il vero obiettivo dei Sindaci, ovvero fare cassa.La legge 120 del 29 luglio 2010 (entrata in vigore il 13/08/2010), all’art 25 innovava il Codice della Strada inserendo un nuovo comma, il 12bis all’art 142, che tra le altre cose prescriveva che il 50% delle multe degli Autovelox sarebbero spettate all’ente proprietario della strada.

L’intento del legislatore era ed è chiaro, dirottare almeno il 50% degli introiti all’ente proprietario, che è l’unico che può effettuare investimenti volti a migliorare le condizioni di sicurezza, e non lasciare ai Comuni tutto il “tesoretto”, che userebbero per altri scopi, non certo per fare interventi su una strada di cui non sono proprietari e di cui non avrebbero nemmeno titolarità a farlo.

Purtroppo questa norma, limpida e chiara, rimandava l’attuazione ad un successivo decreto legge che il governo doveva impegnarsi ad emanare” prosegue Monti “E qui le lobbies hanno cominciato ad adoperarsi per procrastinare il più possibile nel tempo l’entrata in vigore di questa norma che avrebbe eliminato l’unico motivo che spinge i Comuni a piazzare Autovelox, ovvero prelevare montagne di soldi facili dalle tasche degli automobilisti.”

La vicenda cade nel dimenticatoio fino al marzo 2012, e inizia ad assumere un profilo kafkiano, come sempre accade quando la burocrazia ci mette lo zampino, visto che arriva un decreto che impone di emanare il famoso decreto mancante entro 120gg e comunque se non dovesse accadere la norma entra in vigore lo stesso, ovvero a giugno 2012, quindi oggi, il 50% dei proventi dovrebbero essere tolti ai Comuni” continua Monti, e giunge a svelare la beffa E allora è proprio l’ANCI che arriva in soccorso dei Sindaci e verga una nota interpretativa che in punta di diritto riesce, in buona sostanza, a fregare ancora gli automobilisti, a rimandare al 2013 l’entrata in vigore della legge (votata nel 2010) e a rimandare anche le risorse, PER LA SICUREZZA, ai legittimi proprietari delle strade.”

La nota dell’ANCI dispone infatti che “Pertanto, individuando la data del 29 aprile 2012, data di entrata in vigore della legge di conversione n. 44/2012, il dies a quo per il calcolo dei novanta giorni ai fini dell’obbligo di ripartizione dei proventi, si ritiene che l’applicabilità del dispositivo farà riferimento comunque all’esercizio finanziario dell’anno 2013“.

L’Anci, è chiaramente entrata in fibrillazione, visto che se il 50% delle multe non dovessero più finire nelle casse dei Comuni, molti sarebbero costretti ad attuare buone politiche di bilancio per pagare gli stipendi dei propri dipendenti (agenti e affini) e non coprire la loro inefficienza amministrativa con le tasche dei cittadini!” commenta Monti, che chiude rivolgendosi direttamente agli Amministratori del territorio e lanciando loro una sfida: “Cari Sindaci, se davvero lo fate per la sicurezza, ogni volta che piazzate un Autovelox in Milano-Meda, perché non versate un contributo all’ente proprietario della strada, la Provincia, pari al 50% degli incassi, di vostra spontanea iniziativa? Nessuno ve lo vieta, se il fine è veramente la sicurezza fatelo, altrimenti almeno tacete e non prendete in giro migliaia di automobilisti, che saranno, è vero, ogni tanto sbadati, ma non certo tutti fessi.”

In merito ai numeri fatti circolare in questi giorni dall’Assessore della Provincia di Milano De Nicola, in ribasso rispetto alle risultanze dei primi giorni di test, Andre Monti si fa sentire lanciando su twitter un tweet sibillino “Riguardo ai numeri di multe nei primi giorni di Autovelox Milano-Meda, ho come la sensazione che siano stati un po’ smagriti”, continua così la battaglia a distanza tra i due Assessori Provinciali.

Gli altri 7 autovelox della Provincia sono:

  • 2, uno per ogni senso di marcia, sulla Rho-Monza tra Bollate e Novate Milanese;
  • 2 a Carpiano sulla provinciale che collega Melegnano a Binasco;
  • 1 a Rosate verso Binasco;
  • 1 a Gudo Visconti in direzione di Vermezzo;
  • 1 a Noviglio lungo la Binasco-Gaggiano.

Scarica da qui i dati sugli incidenti nelle strade della provincia di Milano nel 2011. (Fonte: Provincia di Milano)

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